mercoledì 19 marzo 2008

Thailandia








Cosi' come previsto, parto da Ipoh, citta' del nord della Malesia, poco dopo mezzanotte, in modo da non dover trovare un'altro alloggio e da arrivare oltre il confine thailandese il mattino seguente. Arrivo in dogana alle prime luci, ed ancora in stato confusionale, sbrigo la consueta prassi davanti agli sportelli della "migra". Un'oretta dopo, arrivo al capolinea. Come sempre, quando viaggio di notte, il mio sonno non e' dei piu' rilassanti, o meglio, e' piu' o meno una prova di resistenza, e quando arrivo a destinazione, sono abbastanza insofferente; ma gia' a pelle questa citta' mi sembra fin troppo caotica. Decido immediatamente di cercare rifugio in qualche posto non troppo lontano, visto che le mie ossa e la mia psiche hanno bisogno di una pausa. Scelgo una cittadina ad una trentina di chilometri, affacciata sul mare, apparentemente non troppo rumorosa. La scelta e' azzeccata. A Songkhla, trovo alloggio in un grazioso guesthouse, spartano, ma tutto in legno e pulitino.

Gia' dai primi contatti, si capisce che i thailandesi sono davvero un popolo "dal sorriso contagioso", gente umile, che trae dalla propria religione (buddhisti al 95 per cento), una filosofia di vita. In piu', senza scadere in discorsi triti e ritriti, se le donne thailandesi sono sulla bocca di tutti, il motivo c'e', ed e' fin troppo evidente; sono davvero, davvero belle!
E' difficile, come sempre accade di fronte ad un'altra etnia, attribuire un'eta' precisa, pero' i lineamenti delicati, la carnagione scura, l'ampio sorriso e lo sguardo suadente, non passano di certo inosservati.

Insomma, la cittadina e' accogliente, vanta qualche bella pagoda con rispettivo giardinetto fiorito, un mare ed una spiaggia niente male, dove peraltro la gente del posto si ritrova e festeggia a ritmo di danze e musiche di ogni tipo, e dove, appollaiato su una stuoia, direttamente nei pressi della spiaggia, posso godermi un buon pranzetto, come sempre a base di riso e pesce; ma soprattutto, pochi, pochi turisti.

Il posto non fa una piega, pero' adesso ho decisamente bisogno di apoggiare lo zaino almeno per una settimana, quindi come previsto, punto in direzione isole....

Visto che i giorni rimasti, sono si pochi, ma non ancora del tutto esauriti, opto per visitare entrambi le note isole di Samui e Phangan, dove dovrei potermi rilassare a dovere, prima di rituffarmi nella mischia.
Innutile dire che spostarsi in luoghi come questi, compiere attraversate con battelli, o muoversi con qualsivoglia mezzo, offre paesaggi e panorami che non finiranno mai di travolgermi; acque cristalline, foreste selvaggie, spigge bianche, di tutto e di piu'.
Purtroppo pero' tutto questo ben di dio non attrae solo me, ma anche una moltitudine di turisti che cercano un bel posto dove rilassarsi e possibilmente divertirsi.
L'isola, quindi, e' fin troppo movimentata, e attaccato sul retro di un furgoncino, raggiungo la mia destinazione.
E' un autentico ghetto per turisti!!!! Non voglio fare l'eremita, ma questo e' troppo. Dopo due mesi di viaggio mi trovo in seria difficolta' nel trovare una stradina che mi lasci arrivare al mare, tanto sono appiccicati i residence che si affacciano arroganti davanti a tutta la spiaggia.

Che dire, il posto e' stato organizzato per il puro divertimento, ed orge di villeggianti invadono le stradine, dove possono godere di ogni tipo di svago.
Il mattino seguente, dopo aver passato la notte in un hotel di dubbio gusto, dove l'odore di muffa era quasi palpabile, decido di spostarmi su un'altra spiaggetta un po' piu' tranquilla.
Girovago per qualche ora con uno scooter, e sul fatto che il posto sia meraviglioso, non ci piove.
Poi, scorazzare in maglietta e costume, senza casco, devo ammettere che mi riporta non poco indietro nel tempo, stampandomi inevitabilmente sulla faccia un sorrisino paragonabile ad una paresi permanente.

Ammiro paesaggi mozzafiato, passo un po' di tempo tra gli elefanti, che mi incuriosiscono da morire, visito una pagoda dove si trova un monaco mummificato e mi trattengo qualche minuto per il rito successivo, scambio quattro chiacchere in un ristorantino alla buona, uno dei pochi a non avere ancora le sembianze del posto "acchiappaturisti", ma non vedo l'ora di cambiare aria; come gia' detto in un altro articolo con il mio compagno di viaggio," ogniuno faccia quello che gli pare, ogniuno vada dove vuole andare...". ma questo posto e' un po' troppo "avanti" per i miei gusti.
Riparto il mattino successivo per l'isola di Phangan, nota a molti come l'isola del "full moon party",dove migliaia di ragazzi di tutto il mondo si riversano, una volta al mese, in una spiaggia del sud dell'isola, per festeggiare sfrenatamente la notte di luna piena. E' una vera bolgia!!!!!!!
Adesso sono sull'isola da qualche giorno, ho scorazzato a destra e a manca per poter scrutare i posti piu' nascosti. Purtroppo pero', l'impressione che si rinnova di giorno in giorno, e' che sono arrivato con almeno una decina d'anni di ritardo. Il turismo ha allungato i suoi tentacoli anche nei posti piu' remoti ; sarebbe da fanatici dire che questo posto non sia incantevole, perche' c'e n'e' per tutti i gusti. Spiagge che si raggiungono dopo svariati chilometri di sterrato e dove si puo' godere del relax piu' assoluto, spiagge "modello Rimini" con musica che pompa e dove le nuove generazioni danno il loro meglio, oppure bungalow disseminati nel mezzo della selva, o ancora, un paesino ben organizzato per i divertimenti di ogni genere e dove di certo non mancano le insegne "pasta e pizza", con gli scooter che sfrecciano in tutte le direzioni, e cosi' via.
Insomma pero', si puo' girare e rigirare ma si finisce sempre con lo sbucare tra le braccia di qualche resort , talvolta non troppo invadente, poco cemento, tanto legno, amache.....ma pur sempre predisposto per coccolare chiunque arrivi.
Cosi' l'impressione e' quella di un'isola ormai lanciata a passi da gigante verso un turismo senza scrupoli e senza pieta', dove il vile denaro ormai la fa da padrone, e che tra non troppi anni sara' disgraziatamente caotica come la sorella maggiore, Samui.

Dunque, il mio viaggio e' ormai agli sgoccioli, tra poco raggiungero' la capitale, dove rimarro' un paio di giorni per una visitina rapida, e poi via, verso l'ultima meta...... il mio caro paese, dove inevitabilmente mi rituffero' nella micidiale routine!

P.S. Frase del viaggio: "carina quella.......!!!"


giovedì 13 marzo 2008

....ultimi giorni in Malesia







Tutto davvero bellissimo, dall'ostello accogliente ai paesaggi suggestivi, ma per il freddo i tempi non sono ancora maturi, quindi decido di scendere a valle per raggiungere una cittadina di provincia, a quanto pare sede del sultano del Perak, dove dovrei poter ammirare una bella moschea.

Durante la discesa dai monti la pioggia cade a dirotto, non che mi dispiaccia, anzi, mi tiene compagnia, spero solo di non portarmi a presso una nuvoletta fantozziana, non sarebbe proprio quello che mi sarei immaginato prima di partire.
Per arrivare a Kuala Kangsar, destinazione prescelta, devo passare per Ipoh, citta` maggiore della regione, dove dovrei cambiare corriera, a quanto pare, per fortuna, sempre nella stessa stazione, per poi raggiungere la meta.

Chiaramente non e` cosi`; arrivo sul tardi, causa la scelta obbligata negli orari dei trasporti, e scopro che le corriere locali partono da un altro terminal. Oro!
Contro ogni mia filosofia di viaggio mi vedo costretto a "regalare" dei soldi ad un taxista, tra un po` sara` notte e non ho proprio voglia di menate.
Arrivo a Kangsar sull'imbrunire quindi non c'e` tempo da perdere per cercare una sistemazione.

Chiedo indicazioni qua e la, ed un ragazzino gentilissimo, che muore dalla voglia di sapere qualcosa dell'altro continente, si offre di accompagarmi. Mi guida fino ad uno dei pochi alberghi del posto, convinto, come tutti del resto, che gli europei siano tutti facoltosi; scopro quindi che questo hotel non fa per me, decisamante troppo caro!

Intanto si e` fatta notte. Con delle parole semplici ma inequivocabili gli faccio capire quello che
sto cercando, allora, amareggiato per l'equivoco, decide di prendere il motorino e scorazzarmi fino a quello che dovrebbe essere l'alloggio piu` cencioso della cittadina. Lo e`!!!!!
Adesso pero` non ho altra scelta, non posso ritornare sui miei passi, quindi chiudo gli occhi e mi sistemo nella "suite imperiale", non prima pero` di aver ricompensato il ragazzo con............una bella pacca sulla spalla, d'altronde e` un gesto mondiale, no?!

Alcuni dei posti dove sono passato prima di raggiungere il loculo, mi sono sembrati graziosi, d'altronse, se e` la residenza del sultano ci sara` un perche`, ma nel giretto che compio per trovare qualcosa con cui sfamarmi, nelle vicinanze dell'hotel, aleggia un aria triste, quasi rassegnata, tipica delle zone rurali, dove la vita si spegne all'imbrunire e non c'e` granche` da fare se non passare qualche ora in un bar davanti alla tv tricanale e degustare del "caffe`" lungo e macchiato fatto alla loro maniera, osservando gli insetti giganti che scorazzano indisturbati e qualche ratto che pasteggia in lontananza.

Al mattino mi rimetto in sesto prestino, anche perche` l'accoglienza della camera e` piu` o meno quella che hanno gli hulligans quando arrivano i tifosi avversari, quindi, andiamo a vedere cosa c'e` di buono. Cammino per ore, avvolto in un afa terrificante; a quanto pare, prima fa troppo freddo, poi troppo caldo, la camera e' di uno squallore unico, boh, forse mi sto imborghesendo un po'!

Poi, a dirla tutta, in un primo momento raggiungo una moschea che mi era stata segnalata e avrebbe dovuto essere quella tanto blasonata. Grazie a Dio non lo era! Per un attimo ero stato preso dallo sconforto; ero arrivato a pensare che se fossi rimasto a Zambana e di tanto in tanto avessi ammirato l'oratorio, l'avrei indovinata!

Ancora perplesso chiedo delucidazioni e scopro che sono fuori zona, wow, per fortuna! Riparto subito gagliardo.! Nel tragitto verso la Ubadiah moschea mi accorgo invece che il lungo fiume e` ben curato, scorgo praticelli carini ed un parco niente male, e quando arrivo a destinazione, su una collinetta non troppo distante, sorgono a circa un chilometro di distanza, la moschea che stavo cercando e la reggia del sultano, la quale pero' e sorvegliata rigidamente e le cui mura possenti cingono un parco enorme e purtroppo non mi permettono di ammirarla da vicino, come avrei voluto.

La "casa di Allah" non tradisce le mie aspettative, non che quando visito qualcosa mi aspetti chissa` che, ma almeno non ho faticato per niente. La struttura e` imponente e ben tenuta sia dentro che fuori e l'aria mistica che si respira mi trascina in riflessioni troppo impegnative.....

Ok, giretto turistico, e via.

Camminare mi aiuta a pensare, quindi nel frattempo ho deciso di ripassare per Ipoh, da dove sto scrivendo, dedicarle una visitina in giornata per poi ripartire in direzione Thailandia, perche` il tempo passa inesorabile e gli spostamenti divorano le giornate, quindi piano piano e' meglio che mi trascini verso Bangkok, passando ovviamente per qualche posto di mare, dove passero' un po' di giorni in assoluto relax!

mercoledì 12 marzo 2008

Solo....a Cameron Highland








Come e` giusto che sia, quando una bella cosa volge al termine, si festeggia! Cosi` e` stato. Quindi, la domenica, giorno che precedeva la partenza di Daniel, e` trascorsa all'insegna della birra! Cazzeggiando allegramente nel quartiere cinese della capitale, tra una bancarella e l'altra, tra filosofate, gag improvvisate e grasse risate ci siamo lasciati andare e ci siamo cullati nell'ebrezza dall'alcool. Pur mantenendo la dovuta dignita`, abbiamo giustamente onorato la fine di questo viaggio in coppia.

Il mattino seguente, ancora inebriato dai fumi dell'alcool, cerco di raccogliere le idee.
La sensazione e` strana, dall'esterno della cameretta giungono rumori confusi, ancora ovattati; le lingue che sento non mi appartengono ma la vita nell'ostello e' ripartita. Mi sento un po' disorientato, giro la testa ma sono solo, nessuno con cui commentare la serata, nessuno sguardo rassicurante; mi ci vorra` un po' per assimilare il cambiamento. Per un istante immagino il mio compagno in qualche posto sulla via del rientro, boh, forse e` fermo all'areoporto di Bangkok che aspetta di rimbarcarsi, chissa`, beh, di sicuro, anche se sara` provato dalla serata, se la sa cavare alla grande, quindi forse e` meglio che mi faccia una doccia e mi dia una mossa!

Dopo qualche istante di umana esitazione per la nuona situazione che mi si prospetta anche se non sono alla prima esperienza di questo tipo, decido di mettermi in marcia.
Ho voglia di montagna, cosi`, per staccare un po`.
La cartina mi segnala una localita` nel centro della penisola e con qualche ora di viaggio dovrei raggiungerla, ma prima e` meglio chiedere qualche informazione, giusto da non avere brutte sorprese, almeno da essere sicuro di trovare un alloggio a buon mercato.
Il problema di fondo nel comunicare, almeno per me, non e` tanto chiedere quello che mi serve, perche` mi posso barcamenare, ma capire quello che mi rispondono, ancor piu` se parlano veloci e con pronunce dubbie; bella novita`! Non c'e` problema, qualcosa ne uscira`; sinceratomi sul da farsi, punto verso Cameron Highlands.

Non ho mai capito bene il perche`, ma viaggiare con un pullman verso una meta che ha un nome ma non ha ancora una forma, mi regala sensazioni che le mie scarne parole non possono nemmeno lontanamente descrivere. Nella mia mente nascono una serie di mini-film, ispirati da varie fonti, non so, talvolta dalle fuggenti scene quotidiane che rapisco passando, altre dagli sguardi e dalle espressioni che assumono le persone che mi circondano, altre ancora dai colori e dai paesaggi che scappano veloci.....cosi` inizio a sognare! Le emozioni sono fortissime, a volte mi commuovo, senza pero`provare tristezza, e` una sensazione di gioia e serenita`, mista a turbamento, stupore, o talvolta forse, solo una piacevole malinconia. Qualunque cosa sia, so che mi piace da morire!!
Quando poi voglio esagerare, amplifico il tutto mettendomi nelle cuffie delle canzoni ispirate dal momento, e li............vado!

Svegliati!

Il tragitto di cinque ore come sempre mi e` volato; la natura a queste latitudini e` veramente rigogliosa ed il verde e` davvero intenso. Tanah Rata, il paese dove mi sono fermato, e` a circa 1500 metri di altitudine e gia` al primo impatto sembra grazioso. Come alloggio, nel nome del mio ormai ex-compagno di viaggio, ho scelto un ostello che lo rievoca inequivocabilmente, il Daniel's lodge, dove per pochi spiccioli posso godere di una branda in un dormitorio nel sottotetto e cullarmi al rumore della pioggia che mi cade a poche spanne dalla faccia.
L'aria e` fresca e alla sera, quando come di consuetudine piove, la temperatura si abbassa notevolmente;
I paesaggi a Cameron Highland sono davvero immensi!
Le piantagioni di te`, principale attrazione della localita`, si alternano a colture di fragole, di ortaggi di vario genere, ad un paio di allevamenti di farfalle e agli immancabili mini mercati.
Durante il giorno, quando il clima e` generoso, decido di passeggiare tra le suggestive coltivazioni di te`, per poi far visita ad una fabbrica, giusto per dare un'occhiata al processo di lavorazione e provare a calarmi maggiormente in questo ambiente afascinante.

La mia permanenza in questa bella localita` non si protrarra` ancora molto, perche` non ho proprio voglia di vestirmi pesante ed indossare scarpe, almeno finche` potro`,quindi a breve scegliero` la prossima destinazione, probabilmente mi diriggero` in qualche cittadina dove poter ammirare una bella moschea, tanto per chiudere il cerchio!

".....ma sedendo e mirando, interminato spazio di la da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura..........."

sabato 8 marzo 2008

Prima di salutarci........ancora un po' di mare!!!!







Partiti da Malacca con un pullman notturno, ci siamo diretti verso l'isola di Penang, dopo 6-7 ore di viaggio, avvolti nei nostri sacchi a pelo per proteggerci dal freddo glaciale causato dall'aria condizionata tenuta al massimo per tutto il tragitto dall'autista malato di mente, siamo arrivati a destinazione.



Dopo un paio di posti non proprio bellissimi, siamo arrivati in un ostello pulito a conduzione familiare situato a pochi passi dalla spiaggia, una spiaggia non esattamente da cartolina, ma carina e con un mare abbastanza pulito!!!



Ci siamo fermati tre giorni degustando dei buoni piatti di pesce, testando la spiaggia aprofittando del sole che si alternava a nuvole minacciose e passeggiando per il parco nazionale, dove abbiamo incontrato delle simpatiche scimmie che cercavano di rubarci l'acqua e il cocco fresco appena aquistato.



Possiamo definire questi giorni, come la parte vacanziera del viaggio!!!



Lasciata Penang ci siamo diretti in traghetto su un'altra isola a due ore di distanza, Langkawi, a pochi chilometri dal confine con la Thailandia, dove con nostra sorpresa abbiamo trovato un mare ed una spiaggia veramente incantevoli, cosi`da permettere a Daniel di godere del massimo relax in questi ultimi giorni prima del rientro.



Il viaggio chiaramente non e` solo spiaggia e sole, ma dopo i frenetici spostamenti degli ultimi tempi un posticino carino di sicuro non puo` guastare!



Dopo circa tre settimane di permanenza in Malesia siamo rimasti colpiti, oltre che dalla natura lussureggiante e dal mare meraviglioso che la bagna, anche e soprattutto dalla cordialita` delle persone che pur appartenendo ad etnie e religioni differenti sembrano convivere in piena armonia tra di loro; ovviamente vale sempre quanto gia` detto in altre occasioni, cioe` che siamo di passaggio e riusciamo a cogliere solo parte della loro cultura e vita sociale.
La cosa cierta e` che con noi sono particolarmente educati e disponibili, anche quando non ne traggono direttamante vantaggio, i sorrisi abbondano e non si scorgono mai sguardi maligni o diffidenti, anzi sembra che godano nell'essere d'aiuto e l'educazione regna sovrana.



E` particolarmente piacevole poi, poter vedere luoghi di culto di differenti religioni che sorgono a pochi metri di distanza (pagode, moschee, templi e chiese), sapendo bene che spesso nella storia, inconprensibilmente, le religioni hanno diviso anziche` unire e tenendo presente che nella nostra vita quotidiana l'idea di aprirsi a nuovi usi e costumi crea scetticismo e paure con conseguenti polemiche!


Risulta quindi particolarmente strano ed affascinante passeggiare in un luogo dove si e` pervasi da profumi di incensi orientali, avendo come sottofondo, diffuso da un altoparlante, il canto ritmico della preghiera mussulmana e sullo sfondo i colori sgargianti degli dei di un tempio indiano, il tutto a pochi passi dal campanile di una chiesa cattolica.




Ora siamo nella capitale, dove ci godremo gli ultimi giorni di questa bella esperienza prima di separarci, perche` come sempre il tempo corre fin troppo veloce e il "bel paese" sta per riabbracciare dopo circa due mesi chi dei due era partito per primo...........




"Tutti i principi........hanno un termine"




giovedì 28 febbraio 2008

E dopo Singapore????





Tornando da Singapore in autobus iniziamo a pensare alla nostra prossima meta, sulla cartina ci vengono segnalate delle cascate in un parco naturale a poca distanza dal confine malesiano, decidiamo cosi di avvicinarci e passare una notte in un paesino che sulla cartina ci sembra distare pochi chilometri dal nostro obbiettivo di giornata.

Arrivati a Kota Tingi, ci sistemiamo in una stanza muffosa e piena di zanzare, ma questa volta e` proprio troppo, lenzuola piene di capelli e sporche di sangue, a tutto c'e` un limite, prima di accomodarci le facciamo cambiare, per una notte puo` andare!!!
Il giorno seguente, sveglia presto e via......., come ci e` gia` stato annunciato non esistono piu` autobus che portano alla cascata e ci facciamo accompagnare da un taxi, abbastanza caro, nella speranza di vedere un bel posto!!!
Speranza vana, le famose cascate si rivelano un rivolo d`acqua insignificante che non ci lasciano certo a bocca aperta, se non dalla delusione.

Niente paura, torniamo alla citta` di confine e da li prendiamo un pullman che in tre ore ci porta a Malacca cittadina di mare, segnata dalla cartina come "interessante".

Dopo un veloce viaggio in un pullman comodissimo arriviamo a Malacca e veniamo a sapere che la cittadina e` di mare ma qui di spiaggia neanche l'ombra, oro!!!!

Nessun problema, abbiamo la nostra infallibile cartina che segna un ombrellone, cioe` una spiaggia, a pochissimi chilometri dalla cittadina; a ormai notte inoltrata arriviamo a Tanjong Kling, l'autista ci scarica davanti ad un hotel.........osceno, squallido, muffoso, sporco e puzzolente, e anche le prime impressioni del posto non sono ottime, abbiamo avvistato una striscia di spiaggia accanto alla strada principale che piu` che una zona balneare, sembra un cantiere navale, chi ben inizia e` a meta` dell'opera, comunque ci infiliamo nei sacchi a peli sopra il letto lurido e confidiamo che la luce del giorno ci faccia valutare questo posto con occhi diversi!!!

Dopo una dormita e una doccia, almeno quella, la luce del giorno ci consiglia di preparare gli zaini ed andarcene da questo posto, prima di subito!!!
Dopo un rapido caffe`, passa un autobus che ci riaccompagna a Malacca da dove questa notte, dopo aver visitato questa piacevole cittadina, prendiamo un pullman per andare a Penang un isola al nord del Paese, sperando di trovare un posto dove piazzarci per qualche giorno, perche` a forza di spostamenti i fisici iniziano ad avere bisogno di riposo!!!

"chi la dura........la vince!!!"

martedì 26 febbraio 2008

48 ore a Singapore





.....e siamo di nuovo in marcia, dopo qualche giorno di relax, e ritornati a Mersing, optiamo per il sud della penisola cioe' la citta` Stato di Singapore.
E` davvero troppo bello ripartire e non sapere ancora la prossima destinazione, lasciare varie opzioni aperte e decidere tutto all'ultimo momento; il senso di liberta` e di avventura che si percepisce in questi momenti e` davvero forte, probabilmente e` la fonte ispiratrice di tutti i viaggi all'avventura.

Da quando siamo entrati in Malesia non abbiamo piu` una guida turistica che ci possa dare delle dritte su dove, come e soprattutto su cosa troveremo.
Le idee sono tante e ben confuse, quindi, nella nostra bella e goduriosa ignoranza ci avviamo verso quest'altra dogana, dove, per un piccolo malinteso, la polizia doganale "rapisce" per qualche istante il nomade Daniel, creando qualche secondo di apprensione nel duo, ovviamente subito chiarito, e riportando tutto alla solita buena vibra.

Si capisce subito che la gente mastica bene l'inglese, quindi, anche se il nostro livello e` discutibile, questo semplifica di non poco le cose.
Dopo l'ennesimo cambio di bus, iniziamo a scorgere i primi tratti di questa metropoli; tutto appare maestoso, talvolta sfarzoso anche in qualche tratto di periferia, le strade ampie con molte corsie non troppo caotiche ed il tutto ben ben pulito!

Arriviamo rapidamente in quello che sembra essere il centro della citta` e con lo sguardo rivolto al cielo, come dei bambini curiosi con le bocche spalancate, ci avviamo verso l'ostello che avevamo precedentemente individuato.
Il cambio di mondo e` notevole, in pochi giorni passiamo dal caos vietnamita alla quiete dell'isola, ed ora siamo in una metropoli dalle sembianze occidentali; ovviamente c'e` anche il rovescio della medaglia...... anche i prezzi sono quasi occidentali!!!!

La sistemazione nell'ostello non e` male, il posto e` pulito e si possono incontrare altri viaggiatori con cui scambiare qualche informazione.
Dopo un giretto nella serata, allo scopo di nutrirci, ci ritiriamo per ricaricare le pile.
La mattina si riparte di buona lena, subito nel metro` che per fortuna ci ritroviamo a pochi passi e che ci permette di spostarci con agilita`.

La sensazioe che proviamo e` quella di una metropoli multiraziale, un mondo in miniatura insomma, con i vari quartieri di appartenenza ( chinatown, little india....), regolata pero`da un senso civico estremo; tutti rispettano l'ambiente che li circonda, la pulizia e` quasi maniacale e la gente risponde e sorride cordialmente alle nostre domande. La magia del metro` e notevole, in pochi minuti di tragitto risbuchi in un mondo completamente diverso da quello dell'ultima stazione, i tratti somatici e gli odori che si incontrano sono opposti a quelli appena abbandonati; si passa quindi da occhi a mandorla a carnagioni olivastre e donne con il velo, a persone con la fronte segnata ad indicare la religione di appartenenza....ce n'e` per tutti i gusti!

Decidiamo di saltare su un autobus per un giretto veloce in alcune zone e poi su un treno sopraelevato per scrutare rapidamente altri quertieri, cosi` da avere una vaga idea di cio` che ci circonda.
Scegliamo poi un giardino cinese per l'immancabile giretto nel verde; il parco e` molto carino, ovviamente isperato alla loro cultura, una torre nel mezzo ci permette di dare un'occhiata ai dintorni ed i laghetti con i caratteristici ponticini orientali ci riportano per un istante fuori dalla morsa del cemento.
Visitiamo incuriositi il museo delle tartarughe dove se ne vedono veramente di tutti i tipi e di tutte le dimensioni anche se non puo` non saltare all'occhio la "cattivita`" che spesso caraterizza questo genere di attrazione.
Di nuovo sul metro` per un ultimo sguardo ad un paio di zone e poi si rientra a casa, esausti.

La mattina dopo decidiamo di passeggiare per alcune ore in quello che sembra essere il cuore commerciale e finanziario del posto, tra grattacieli, centri commerciali, edifici di stato ed attrazioni varie.
Nel pomeriggio si rientra in Malesia; queste 48 ore a Singapore sono state veramente una bella parentesi. L'impressione e` stata positiva, e ci ha chiarito le idee su quello che probabilmente e` uno dei centri finanziari ed economici del continente asiatico;
L' unico rammarico e` non aver potuto osservare questa bella metropoli dalla cima di qualche grattacielo, cosi`, forse per accarezzare per un istante l'idea di conoscerla e di poterla dominare!
"




domenica 24 febbraio 2008

L'isola di Besar










"Besar" in spagnolo vuol dire baciare.......e quest'isola e` proprio tutta da baciare!!!!

Siamo partiti il 19 febbraio da Hanoi col volo diretto a Kuala Lumpur, capitale della Malesia.
Dopo un volo con la compagnia Air Asia, che oltre ad un ottimo confort vanta le hostess piu` belle che abbiamo mai visto su un aereo, veramente da film, carine, eleganti, simpatiche, belle, e poi belle, belle, belle!!!!
Se tutte le ragazze in Malesia sono cosi, potrebbe essere quasi impossibile non innamorarsi!

Va beh, torniamo al viaggio, siamo arrivati a Kuala Lumpur e stanchi della citta` abbiamo preso un pullman che ci ha portato a Mersing, una cittadina da cui poi avremmo dovuto prendere un traghetto che ci avrebbe portato a Tioman, un'isola che ci era gia stata consigliata dall'Italia!!!

Diciamo avrebbe e avremmo dovuto perche` dopo una notte passata in un hoteluccio di dubbio gusto ma di modica spesa, abbiamo raggiunto il pontile per aspettare l'imbarcazione, ma con grande sorpresa siamo venuti a conoscenza del fatto che non sarebbe mai partita per via del mare mosso, condizione che avrebbe potuto durare per alcuni giorni.
Mentre stavamo bevendo un caffe` ed escogitando un piano di riserva, vediamo dei ragazzi zaino in spalla camminare verso un pontile, vicino al quale si stava sistemando una barca pronta a salpare, con balzo felino, paghiamo, mettiamo lo zaino in spalla e ci affrettiamo a capire cosa succede.

Raggiunto il pontile veniamo a sapere che l'imbarcazione e` diretta sull'isola "Besar", isola che non abbiamo mai sentito nominare, dopo un breve consulto, cioe` uno sguardo, decidiamo di salire a bordo e vedere dove ci porta il vento!!!!

Traversata marina veramente impegnativa, con persone al limite dell'esaurimento nervoso dalla paura e "vomitate" trattenute a fatica, il mare era davvero cattivello e infatti ci siamo piu` volte chiesti come mai non potessero salpare imbarcazioni dirette verso un'isola e altre invece poter affrontare quel mare poco tranquillo!!!!

Chi non risica non rosica, arrivati in Paradiso!!!!
Dobbiamo essere sinceri e` difficile trovare le parole adatte per descrivere questo posto, il rischio di sminuirlo e` immenso!!!
Arrivati a destinazione la maggior parte dei viaggiatori si sistemano in un "resort" sicuramente molto bello ma ovviamente fuori dalla nostra portata, noi invece camminiamo costeggiando il mare pasando davanti ai pochi posti che offrono ristoro su quest'isola e arriviamo fino all'ultima casa dove Ibrahim ci offre una stanza con letto matrimoniale, pulita, accogliente con veranda e bagno interno ad una cifra irrisoria, colpito e affondato, sistemati!!

Dalla veranda possiamo osservare il mare di un azzurro splendido, le palme, la spiaggia bianca e un panorama mozzafiato, le prime persone si trovano a 500m da "casa nostra", non ci sono cani che abbaiano, galli che cantano, bambini che gridano e mamme che rompono, solo NOI e la "nostra isola", cosa dobbiamo dire, stupendo!!!

Le poche persone che vivono qui, circa una cinquantina, sono tranquille e disponibili, ognuno "vive e lascia vivere", se stavamo cercando qualcosa, vi possiamo assicurare che qui lo abbiamo trovato; dopo cinque giorni di citta`, questo era proprio quello che ci voleva!!!

Per nutrirci abbiamo scelto il "ristorantino" di una signora che offre pochissima scelta ma prezzi piu` che ragionevoli, dopo un paio di pranzi e colazioni la signora Nora diventa la nostra "mamma dell'isola", tutti i giorni ci accoglie e ci aspetta col suo grande sorriso per sfamarci e regalarci il suo buon umore, ci e` voluto poco per affezionarsi a lei!

Delle quattro notti passate a Besar, due le abbiamo gustate senza luce in casa, situazione causata da un guasto all'impianto elettrico dell'isola, in una di queste sere Ibrahim il nostro "padrone di casa" ha acceso il generatore e ci ha invitato a casa sua per vedere la TV e cenare con lui, gesto che abbiamo apprezzato moltissimo, e che ci ha impegnato in una conversazione in inglese di qualche ora con risultati discutibili ma divertenti.

L'unica nota negativa di questo fantastico posto, sono state le zzanzare che hanno messo a dura prova le nostre gambe e i nostri nervi, comunque e` giusto fare qualche sadcrificio per meritarsi il Paradiso!!!

Non vogliamo aggiungere altre parole se non che abbiamo rafforzato la nostra idea che Dio c'e`!!!
Chiamatelo come volete, magari "Besar"!?

".......lasciare tutto al caso e fare come un equilibrista......."